Aspi e Spea fuori dal processo per il crollo del Morandi

Aspi e Spea fuori dal processo per il crollo del Morandi
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Autostrade e Spea escono dal processo per il crollo del ponte Morandi, collassato il 14 agosto 2018, provocando 43 vittime. Dopo il patteggiamento a circa 30 milioni, le due società non saranno responsabili civili.

Il tribunale ha accolto la richiesta di esclusione, rendendo pubblica la decisione nel corso dell'udienza di lunedì 19 settembre 2022. A questo punto, in caso di condanna, saranno i singoli imputati a pagare i risarcimenti "in solido"

La maggior parte delle famiglie delle 43 vittime era già stata risarcita da Autostrade per l'Italia e Spea, che erano imputate per la responsabilità amministrativa e avevano patteggiato, versando in totale circa 30 milioni di euro ed evitando le sanzioni interdittive. Ora Autostrade per l'Italia e Spea, addetta al controllo e alla manutenzione della rete, escono definitivamente dal processo sul crollo. 

A processo ci sono 59 persone tra ex dirigenti e tecnici di Autostrade e Spea, ex ed attuali dirigenti del ministero delle Infrastrutture e del Provveditorato delle opere pubbliche della Liguria. Secondo l'accusa tutti sapevano delle condizioni del ponte, ma non sarebbero state fatte le manutenzioni per risparmiare.

Dopo l'uscita di scena di Aspi e Spea, il processo prosegue con gli interventi dei legali delle oltre 300 parti civili, che hanno chiesto di costituirsi alla prima udienza lo scorso luglio.

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