Una mostra sull'acqua al Galata Museo del Mare

Una mostra sull'acqua al Galata Museo del Mare
Pubblicato:
Aggiornato:

L’acqua, da cui tutto nasce. Il mare, che molto da e molto toglie. Dai miti omerici ai viaggi della speranza di chi cerca una nuova vita oltre il mar Mediterraneo. Il nostro mare. Un mare straordinario, chiuso in sé con “l’unica via d’uscita” delle Colonne d’Ercole. Oltre le “grandi acque” dell’Oceano. Il titolo della mostra è paradigma e cifra del percorso espositivo, un vedere “oltre”, varcare e sapere che altri mondi sono possibili. Un percorso artistico che lega profondamente i tre artisti: Paola Abbondi, Sandro Cordova e Massimo Pompeo. La prima marchigiana ma ormai pontina di adozione, Cordova e Pompeo due pontini doc. Tutti e tre vivono sulle sponde dove approdò Enea nel suo viaggio da Troia fino alle sponde laziali, da cui nacque Roma. “Tutto nasce dal mare, tutto finisce nel mare”.

I tre artisti sono coscienti del compito culturale e di “sincerità” che l’artista deve avere, presentano nella magnifica cornice del Galata Museo del Mare, la loro produzione più recente per dar voce ai milioni di milioni di vite nate dall’acqua.

Dal 14 al 27 gennaio le loro opere saranno esposte nella saletta dell’Arte. Il giorno 13 avrà luogo alle ore 17.00 l’inaugurazione della mostra alla presenza dei tre artisti.

Tre artisti profondamente diversi ma anche uguali nel loro rapporto con la materia: Paola Abbondi crea dalla materia grezza, dal “fango”, dall’argilla, dalle materie primordiali. Da vita a frammenti di vita, a frammenti che emergono dalle acque, dai mari, dai fiumi, dai ruscelli, dalle pozzanghere… il fango! Il suo contatto con la materia è viscerale, penetrante, le sue opere performanti, creano illusioni e forme compiute.

Sandro Cordova, un grande osservatore. Prende spunto dai dettagli degli oggetti marini. Li reinterpreta, gli dà nuova e diversa vita, significati e scopi rinnovati. Lui sa vedere oltre l’acqua. le sue opere illuminano e fanno sparire i falsi dei.

Massimo Pompeo vive di visioni, figure astratte, rapporto materico con i colori. Lui è il più “terreno” dei tre, si serve di ciò che il mare porta sulle rive terrestri e ne mostra i lati nascosti.

Tre interpreti del mare e dell’acqua così diversi, così uguali. Di fondo danno vita alla speranza che l’acqua sia sempre una fonte di nuova vita e che non esaurisca mai il suo ciclo vitale.

La curatela della mostra è di Mauro Conciatori e Loredana Trestin, con l’Associazione Divulgarti e l’ospitalità del Galata Museo del Mare.

In Diretta