Situazione al limite della tolleranza.

I Precari del CNR: "E' giunto il momento di dire basta al nostro sfruttamento!"

Solo al CNR, il principale ente di ricerca italiano, con CDA appena nominato ma con una Presidenza ancora vacante, sono circa 4000 le unità di personale precario, ben il 30% del totale dei dipendenti.

I Precari del CNR: "E' giunto il momento di dire basta al nostro sfruttamento!"
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Il 26 Giugno 2025 il Movimento dei PRECARI UNITI CNR, con tutto il personale del CNR (precario e non) ed una folta rappresentanza genovese manifesterà a Roma presso Largo Bernardino Da Feltre, davanti al MUR, a partire dalle 11:00, per denunciare una situazione ormai sempre più critica. 

Il settore della Ricerca Pubblica Italiana è retto dal lavoro precario di tanti e tante; solo al CNR, il principale ente di ricerca italiano, con CDA appena nominato ma con una Presidenza ancora vacante, sono circa 4000 le unità di personale precario, ben il 30% del totale dei dipendenti.

Questo numero aumenta se si include il personale precario presente negli altri Enti Pubblici di Ricerca. Inoltre, contratti a tempo determinato, borse e assegni di ricerca stanno progressivamente scadendo e si concluderanno in massa entro la fine del 2025, con la chiusura dei tanti progetti PNRR, senza alcuna prospettiva per tutti i lavoratori e le lavoratrici coinvolti.

A quella necessaria stabilità, indispensabile per garantire produttività e continuità nel lavoro di ricerca, le istituzioni rispondono con posizioni concorsuali insufficienti, nuova precarietà, forme contrattuali prive di tutele, finanziamenti inadeguati alla stabilizzazione del personale precario, lentezza nelle procedure.

Il 29 maggio 2025 si è svolto un tavolo di confronto tra rappresentanze sindacali e ministra, che ancora una volta ha portato alla convocazione di un ulteriore tavolo (fissato proprio per il giorno 26 giugno!) per parlare di censimenti, numeri, attese.

I Precari sono molto chiari: non si può più attendere! "Perché dietro alle statistiche sconcertanti della quantità di precarie e precari che lavorano, che tengono vivi progetti e infrastrutture strategiche, ci sono non solo idee, articoli scientifici, risorse strategiche per l’avanzamento di un Paese – che rappresentano già di per sé una ragione valida per spingere management e investimenti a sostenere concretamente la ricerca – ma anche persone, famiglie, bollette, mutui da pagare, esistenze in bilico che invece vengono lasciate alla deriva socio-economica in un Paese civile europeo. Da qualunque punto di vista si guardi, un lose-lose per l’Italia, che non trova ragione, perché non c’è nessuna strategia di sviluppo nella precarietà".

"Per questo noi chiediamo a gran voce, a questo Governo: -l'applicazione della legge Madia utilizzando i fondi stanziati, da utilizzare entro la conclusione del 2025, e un finanziamento straordinario per garantire l’assunzione di tutto il personale precario avente diritto alla stabilizzazione nei termini stabiliti dalla Legge; -un piano a medio e lungo termine per un reclutamento regolare e ciclico, che impedisca la formazione di nuove sacche di precariato e tenga conto dell'esperienza maturata nell'ente con le diverse forme contrattuali (borse, AdR, TD, ecc...)".

L'appuntamento quindi è in piazza, non solo con il personale precario ma anche con tutti i tempi indeterminati, con il supporto della FLC CGIL, a protestare contro il progressivo definanziamento, la crescente precarizzazione delle vite di tutte le lavoratrici precarie e di tutti i lavoratori precari, e il consapevole tentativo di depauperare e svilire la Ricerca Pubblica Italiana!

Questa la posizione dei Precari Uniti del CNR. La battaglia continua.

Franco Ricciardi

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