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Una mostra al Chiossone
Musei, Hiroshima Appeals. Messaggi di pace, da settembre al Chiossone
Dal 6 settembre 29 manifesti internazionali per dire no alla guerra e al nucleare, tra arte e coscienza civile.

Apre il 6 settembre, e sarà visitabile fino al prossimo 11 gennaio al Museo d’Arte Orientale Edoardo Chiossone, la mostra temporanea Hiroshima Appeals. Messaggi di pace, curata da Miki Shimokawa.Hiroshima Appeals è una campagna di poster ispirata allo spirito di Hiroshima, pensata per trasmettere le preghiere e i desideri di una città segnata dalla devastazione causata dal primo impiego della bomba atomica sull’umanità.«A pochi giorni dall’80° anniversario della tragedia di Hiroshima e Nagasaki, presentiamo la mostra Hiroshima Appeals. Messaggi di pace, che aprirà il 6 settembre al Chiossone. Una rassegna che rappresenta un potente messaggio di pace e speranza, un richiamo universale alla riflessione sulle conseguenze della guerra e sull’importanza del disarmo nucleare - spiega l’assessore alla Cultura Giacomo Montanari – Attraverso una selezione di 29 manifesti creati da artisti di fama internazionale, l’esposizione ci invita a ricordare il drammatico passato delle due città giapponesi, ma soprattutto a impegnarci per un futuro di armonia e rispetto tra i popoli. Ringrazio la Fondazione Internazionale per la Cultura di Hiroshima, JAGDA, e tutti i partner coinvolti per aver reso possibile questa iniziativa. Invito tutta la cittadinanza a visitare questa mostra, affinché il messaggio di pace e di memoria possa risuonare forte e chiaro, contribuendo a costruire un mondo più giusto e consapevole».Dal 1983, con il celebre manifesto Burning Butterflies di Yusaku Kamekura, la Japan Graphic Designers Association (JAGDA) ha prodotto a cadenza annuale un poster di denuncia contro l'uso delle armi nucleari, e in generale contro la guerra, realizzato da un proprio designer. La campagna, che si era interrotta nel 1990, è stata poi ripresa nel 2005 in occasione del 60º anniversario della fine della Seconda Guerra Mondiale.I manifesti vengono donati ogni anno al sindaco della città di Hiroshima e sono stati consegnati anche alle città aderenti al network Mayors for Peace negli anni 2005 e 2008.Alcune opere sono state esposte anche in occasione del G7 dei ministri degli Esteri, che si è svolto a Hiroshima nel 2016 all'interno del Press Centre. In questo modo, la campagna ha contribuito a diffondere un messaggio di pace dentro e fuori i confini del Giappone.I poster sono venduti ogni anno al pubblico ed esibiti in un tour mondiale chiamato Peace Poster Exhibition. Presentate alla Atomic Bomb Exhibition antecedente lo storico Summit di Ginevra nel 1985, e all’esibizione Hiroshima: A Message for Peace among People che si è tenuta in Spagna e in Italia nel 1997, le illustrazioni hanno richiamato l’attenzione di cittadini da tutto il mondo.Il percorso espositivo al Chiossone prevede 29 manifesti, diversi per stile e resa grafica ma uniti da un unico e chiaro messaggio: un appello per la pace per commemorare il bombardamento delle città di Hiroshima e Nagasaki e per portare avanti un’idea duratura di pace e armonia. Sono anche esposti alcuni poster documentaristici/didattici provenienti dall'Hiroshima Peace Memorial Museum.Hiroshima Peace Memorial Museum situato all’interno del Parco della Pace di Hiroshima, è uno dei principali luoghi di memoria del mondo dedicati alle vittime della bomba atomica. Inaugurato nel 1955, il museo è stato concepito con una missione chiara e urgente: testimoniare gli effetti devastanti dell’attacco nucleare che colpì la città il 6 agosto 1945 e promuovere, attraverso la conservazione della memoria storica, l’abolizione definitiva delle armi nucleari. L’istituzione rappresenta oggi un punto di riferimento internazionale per la riflessione sul disarmo e per la promozione della pace.Ogni anno, milioni di visitatori provenienti da tutto il mondo percorrono le sue sale, confrontandosi con una narrazione cruda e documentata della tragedia. L’esposizione permanente comprende oggetti personali appartenuti alle vittime, fotografie, documenti storici, testimonianze orali e materiali audiovisivi che restituiscono con forza la portata umana della catastrofe. Tra gli oggetti esposti si trovano abiti lacerati, orologi fermi all’istante dell’esplosione, utensili deformati dal calore e lettere che raccontano le ultime parole di chi non è sopravvissuto. Accanto a questi reperti, le immagini dei danni agli edifici e ai corpi evidenziano le conseguenze immediate e a lungo termine dell’esplosione nucleare, offrendo un’esperienza immersiva e profondamente toccante.Oltre alla documentazione della distruzione, il museo racconta anche la lenta e difficile ricostruzione della città, divenuta nel tempo simbolo mondiale di rinascita e impegno per la pace. Il messaggio che attraversa tutto il percorso espositivo è inequivocabile: solo attraverso la memoria è possibile costruire un futuro libero dalla minaccia nucleare.In questo senso, il museo non è soltanto uno spazio commemorativo, ma anche un luogo di educazione attiva. L’Hiroshima Peace Memorial Museum organizza infatti regolarmente programmi formativi, visite guidate, conferenze e incontri con i sopravvissuti (hibakusha), che condividono le loro esperienze con le nuove generazioni, promuovendo un dialogo intergenerazionale basato sulla responsabilità e sull’impegno civile.Nel complesso, il museo si configura come un’istituzione viva e dinamica, in cui il ricordo delle vittime si traduce in un appello universale alla coscienza collettiva. Custodendo la memoria del passato, invita ogni visitatore a riflettere sul valore della vita, sul peso delle scelte storiche e sulla necessità di una cultura globale della pace, fondata sulla consapevolezza e sulla solidarietà tra i popoli.