Coordinamento Cornigliano, Lovecchio (portavoce): “Il forno elettrico non è l’unica soluzione. Combatteremo per valorizzare le altre"
Il coordinamento annuncia iniziative in concomitanza con la visita del ministro Urso

Giornata campale ieri per il destino dell’Ilva di Taranto: fissati i paletti dell’accordo di programma tra enti locali, ministero delle imprese e azienda. Tutti d’accordo sul punto centrale, ovvero decarbonizzare. I riflessi arrivano a Genova, nel quartiere di Cornigliano, nel quale pare non saranno agosto e le tradizionali pause estive a interrompere l’organizzazione delle varie realtà associative, riunitesi sul territorio nei giorni scorsi in un coordinamento unitario dal nome che anticipa obiettivo e finalità: “Coordinamento delle associazioni contro il forno elettrico a Cornigliano”. Associazioni, commercianti, comitati di quartiere, pro loco di zona: un fronte eterogeneo, secondo gli organizzatori destinato ad allargarsi, con lo scopo di far sentire la propria voce contraria al forno elettrico, già con una prima iniziativa durante l’incontro tra il ministro Urso e la sindaca Salis il prossimo 4 settembre, incontro volto ad avere un primo confronto con la città, per un iniziale coinvolgimento delle parti interessate. Abbiamo sentito il portavoce del coordinamento, Antonello Lovecchio, abitante della zona, ex operaio e delegato sindacale ai tempi dell’impianto a caldo Italsider, oggi consulente aziendale e formatore nell’ambito dell’economia circolare.
Perché dimostrate fortemente la vostra contrarietà al progetto del forno elettrico e perché in questo senso state anche coinvolgendo tanti altri attori, oltre che comitati e associazioni?
La nostra vocazione è quella di chi rifiuta la siderurgia a caldo per esperienza. Non è un partito preso, ma è frutto di una vita passata accanto all'industria siderurgica di Cornigliano. Abbiamo vissuto e respirato siderurgia per tantissimi anni. Adesso, fortunatamente, non c'è più un impianto a caldo, ma una siderurgia a freddo che non dà eccessivamente fastidio. Potrebbe per esempio essere raddoppiata e porterebbe alto valore aggiunto, creando un prodotto finito come la banda stagnata, unico impianto nel nord Italia. Noi non siamo contro chi lavora l'acciaio, siamo per la salute di tutti, cittadini e operai. Non vogliamo più che Cornigliano abbia il record delle incidenze di cancro, tumori, silicosi e asbestosi. Vogliamo vivere a Cornigliano come si vive altrove, a Rapallo o Arenzano. Perché mai no? Si possono fare tante cose in quell'area, ma sembra che qualcuno dica "o siderurgia a caldo o niente". Combattiamo proprio contro questo assunto: il forno elettrico come unica soluzione per quelle aree.
Qual è la vostra posizione rispetto alla politica cittadina e nazionale su questo tema?
La nostra posizione è intransigente per quanto riguarda l'accettazione imposta del forno a caldo, quindi senza se e senza ma. Siamo pronti a discutere, parlare e collaborare per alternative che sono intanto più economiche, più accettabili storicamente e consiglierei di collaborare a chiunque possa mettere a frutto un'area che è ferma da 20 anni. Un'area che ha banchine, nella quale potremmo pensare una zona franca doganale, qualcuno ha già proposto un centro logistico avanzato o estendere le lavorazioni navali di Fincantieri.
E se volessimo muoverci al di fuori dei vincoli industriali, potremmo anche pensare di ridare quell’area ai cittadini di Cornigliano: ma sembra che qui o si fa la siderurgia a caldo o niente. E se non facciamo il forno, tutta quell’area è destinata a rimanere una cattedrale nel deserto.
Quali saranno le vostre prossime iniziative?
Stiamo preparando una serie di iniziative che coinvolgeranno tutte le associazioni e tutta la cittadinanza. Andranno dalle manifestazioni di piazza ai convegni, tutto quello che sarà necessario fare. Il coordinamento serve proprio a questo: dare organicità, gestione e comunicazione in maniera strutturata, per cui tutte le associazioni parleranno con una voce sola. A partire dal 4 settembre, quando la Sindaca Salis incontrerà il ministro Urso a Genova. Anche noi prevediamo nei giorni prima e in quel giorno stesso delle iniziative che stiamo organizzando