Il carnevale a genova

Domenica di festa, da palazzo Tursi, per i festeggiamenti del Carnevale di Genova, una giornata all’insegna della tradizione, che è stata ricca di eventi e proposte artistiche e culturali, per lanciare messaggi positivi, incentivare le visite al patrimonio storico della città e ripensare alle usanze del territorio.
Dalle 15 palazzo Tursi si è riempito di bambini in maschera e famiglie, che hanno potuto assistere agli spettacoli dei giocolieri, ai lanciatori di spade, fatine e menestrelli, cantastorie e suonatori, mentre in via Garibaldi gruppi storici in costume hanno rallegrato il pubblico con animazione, spettacoli di magia, danze e musica, canti e balli popolari.
«Un programma di cui siamo orgogliosi- commenta l’assessore alle Tradizioni Paola Bordilli- che ci fa tornare a vivere la magia del Carnevale a Genova; una festa che si rivolge a bambini, ragazzi, adulti e famiglie, tutti insieme per vivere la bellezza della nostra città, tra musica, sfilate, spettacoli e tanto divertimento. Vedere l’atrio di Palazzo Tursi, la casa dei cittadini di Genova, pieno di bambini, giocolieri, artisti e maschere della nostra antica tradizione carnevalesca è una grande soddisfazione. E spero che il successo di questo pomeriggio si replichi anche per il gran finale del Carnevale, domenica 26 da piazza Caricamento, dove aspettiamo tutti, grandi e piccini, per la pentolaccia. Un sentito grazie a tutti gli uffici, società partecipate e associazioni, che hanno reso possibile tutto questo e grazie ai genovesi e ai visitatori per la loro partecipazione».
Sold out tutte le visite ai Palazzi dei Rolli che, per l’occasione, hanno aperto i loro portoni; presi d’assalto i musei di Strada Nuova con file da palazzo Bianco a Palazzo Rosso, trasformatisi in spettacolari scenari per i gruppi storici, interpreti delle maschere della tradizione carnevalesca genovese; posti esauriti anche per partecipare ai laboratori artistici per i bambini.
«Carnevale oggi qui a Genova è anche cultura, storia e arte- ha detto la delegata ai Grandi eventi Federica Cavalleri- Vedere che l’offerta museale attira così tanti cittadini e turisti e scoprire che, ad ogni evento, l’apertura dei nostri palazzi dei Rolli è un così grande successo di pubblico, ci riempie di orgoglio».
Una giornata di festa, insomma, con origini antichissime: a Genova, infatti, i festeggiamenti per il carnevale risalgono alla fine del 1700, su iniziativa dell’Accademia degli Addormentati e dei Magnifici della Repubblica, quando non si perdeva occasione per animare la città con trionfi, mascherate, giostre, tornei, sfilate e fuochi di gioia. Quest’anno il Comune di Genova ha voluto riproporre alcuni tra i più interessanti aspetti del carnevale tradizionale genovese, dalle maschere tradizionali tipiche della nostra città, alla riscoperta delle veglie notturne nei saloni dei palazzi nobiliari, con danze, commedie e opere. Per questo l’assessore alle Tradizioni Paola Bordilli ha voluto ricordare e raccontare ai bambini presenti a Tursi la storia di alcune tra le maschere più famose di Genova: la più amata Capitan Spaventa, un soldato sognatore, colto e raffinato, più temerario con la lingua che con la spada; O Scio Reginn-a, realmente esistito nel Settecento, che si procurava cibo e vino andando nelle osterie e proponendo il suo repertorio buffonesco; il Baciccia, povero, mugugnone, ma buono; Mego, il medico, soprannominato anche Barbé, vestito di scuro, con - sotto braccio - un enorme clistere da somministrare ai malcapitati pazienti.