Parco della memoria, il campetto che tormenta i residenti di via Porro
Un’abitante: “Prevedete degli orari, vi chiedo, per favore”

Rocco Gareffa, 82 anni, un esposto, una petizione dei residenti e lui che è visibilmente stanco. Tanto che arrivano anche le lacrime, nell’esporre il disagio, per una situazione che definisce “insostenibile”. Quella d’essere confinante di cortile, con il campetto da bocce del Parco della Radura della Memoria, che oggi viene usato dai ragazzini del quartiere come campetto da calcio. Il pallone che finisce nel suo cortile, l’atteggiamento a suo dire aggressivo dei ragazzi, il rumore, il sobbalzo della palla, le grida, che, soprattutto nella stagione estiva, continuano fino a notte inoltrata.
“Avevo chiesto se fosse possibile prevedere un orario di chiusura alla sera o spostare il campetto- ci dice Rocco mostrandoci la vicinanza del campo al palazzo e al suo cortile, visibile dalla foto- ma non ha ricevuto risposte soddisfacenti. Per questo motivo, ho deciso di rivolgermi a un avvocato e di presentare un esposto, come consigliato anche dalle forze dell'ordine. Inoltre ho anche avviato una petizione per vedere se si potesse ottenere ascolto e qualche cambiamento, ma finora non ci sono stati risultati concreti. Io ho gravi problemi di salute, due infarti e diverse patologie: per me il diritto al riposo non è un capriccio o una lamentela. E’ un’esigenza vitale. Anche tutto il palazzo è insofferente. Aspettiamo risposte”.
Il problema di Rocco Gareffa si inserisce in un più ampio tema di sorveglianza dell’area, frequentata nella stagione estiva dalle comunità, italiane e straniere, della Valpolcevera e di Sampierdarena. Diversi gli episodi di vandalismo ai giochi del parco. “Io non voglio vietare il gioco del pallone- precisa Gareffa- anche se quel campo chiaramente non è di calcio. Neanche ce l’ho con i ragazzi, anche se a volte mi rispondono in maniera maleducata e minacciano di scavalcare se non gli restituisco subito il pallone, detto in parole semplici: mi fanno paura. Però vorrei, e faccio un appello a nome di quanti subiscono questo disagio, che questa struttura venisse controllata e regolamentata”.